L’Ascona Music Festival il cui successo si riconferma ad ogni edizione, dimostrato dal consenso del pubblico e dall'apprezzamento della critica, festeggia il suo settimo anno nella bellezza esaltante e austera di Ascona, nella sua natura fiorita tra i Monti e il Lago Maggiore.

Il festival nato nel 2010, dedicava la sua prima edizione a Fryderyk Chopin e Robert Schumann dei quali si celebrava l’anno del bicentenario della nascita, dedica oggi la settima edizione ancora a uno dei più grandi: FRYDERYK CHOPIN.

Vogliamo celebrare CHOPIN condividendo le parole di Liszt:
”Le gioie, le consolazioni, le emozioni di conforto che le creazioni della vera arte risvegliano negli esausti, sofferenti, assetati, o nei perseveranti e nei cuori credenti a cui sono dedicate, sono destinate ad essere portate in paesi lontani e in anni distanti, dalle opere sacre di Chopin”
E ancora "Al posto di sforzarci tanto nel lavoro per attirare uditori e compiacerli ad ogni costo, cerchiamo piuttosto di raggiungere lo scopo, come Chopin, di lasciare un eco celeste e immortale di ciò che abbiamo sentito, amato e sofferto!” Vita di Chopin di Franz Liszt

FRYDERYK CHOPIN in un imperdibile Ciclo di 3 Concerti di Daniel Levy, acclamato dalla critica internazionale come “uno dei pianisti più importanti del nostro tempo”.

 

sabato 21 maggio   Sabato 21 Maggio 2016
CICLO CHOPIN – RECITAL 1
Daniel Levy, pianoforte
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sabato 28 maggio  Sabato 28 Maggio 2016
CICLO CHOPIN – RECITAL 2
Daniel Levy, pianoforte
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sabato 4 giugno  Sabato 4 Giugno 2016
CICLO CHOPIN – RECITAL 3
Daniel Levy, pianoforte
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Il Ciclo ha il prestigioso Patrocinio della Società Chopin di Varsavia.

Con Levy, il pianoforte ha una Voce simile al bel canto che il compositore polacco ammirava in Bellini e Donizetti, all’insegna del romanticismo che cambia chi ascolta.

Anche quest’anno i concerti si svolgeranno nella cornice della intima e superba acustica della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

L’Ascona Music Festival presenta due compact disc che saranno i CD di questa edizione. Due impareggiabili registrazioni del pianista DANIEL LEVY con opere di Chopin: Notturni, Walzer, Polonaise Fantasie, Barcarolle e la Sonata N.2, acclamati dalla critica internazionale.

 
DANIEL LEVY PLAYS CHOPIN

Ascoltare e Acquistare

“Interpretazioni commoventi e potenti di uno Chopin molto amato.” Ian Lace, Musicweb International
     
CHOPIN WALZER E NOTTURNI

Ascoltare e Acquistare

“...racchiude tono elegiaco, grandezza eroica ed un’esplosiva veemenza sinceramente impressionante.”
Bernard Jacobson
 
 

Chopin mi ha accompagnato sempre, prima ancora di avvicinarmi al pianoforte per studiare. Da molto piccolo, ascoltavo praticare lo Scherzo n.2 ed alcuni Notturni, a casa si ascoltavano le registrazioni di Arthur Rubinstein, Alfred Cortot e Vladimir Horowitz e quei suoni magici mi permettevano d'immergermi in un universo fantastico ma reale che trasportava la mia immaginazione a luoghi e atmosfere lontane.

Era una compagnia pienissima con melodie amiche e che incantarono la mia infanzia molto prima di iniziare a suonare. Tutti avevano una venerazione particolare per questo polacco unico ed universale, che dalla sua terra dell'Aquila Bianca arrivò a conquistare i cuori del mondo intero. Ed erano passati appena cent'anni dalla sua scomparsa. I suoi grandi cultori, da Rubinstein in poi, appresero il verbo virile di quest'uomo, e lo comunicarono privo da ogni affettazione che per qualche tempo si era impossessata dell'interpretazione della sua musica.

Nella mia esperienza di studio e concertistica, accanto a questa figura eccezionale che ispirò tanti musicisti, due punti sono stati sempre vivi mentre approfondivo la sua musica: il primo è che quando lui si riferiva al suonare una musica, che noi chiamiamo 'play' o 'jouer' in inglese e francese (giocare), lui invece chiamava questo atto "dire la Musique", cioè dirla, pronunciarla, parlarla, cantarla, sapendo che essa è un Linguaggio dell'anima. L'altra cosa notevole che spesso ripeteva era che "la Musica reale non si ascolta nei concerti" e che lui non era fatto per i concerti, che il pubblico lo intimidiva, e più testualmente, "mi sento asfissiato dall'impazienza precipitata (del pubblico), paralizzato dagli sguardi curiosi e muto davanti a queste fisionomie sconosciute". Infatti nei suoi scarsi 39 anni di vita offrì esattamente 30 concerti, tutto il contrario di quello che il marketing commerciale moderno raccomanda a migliaia di pianisti nel mondo, che Chopin rifiuterebbe anche ai suoi più illustri allievi.

Lui stesso credeva che suonare senza lo spartito non fosse un atto eroico per dimostrare la propria memoria, come dopo volle Liszt inventando il recital, ma un atto di umiltà e rispetto dell'interprete al compositore, che deve avere davanti a sé.

Chopin adorò Cherubini, Bellini ed il 'bel canto', amò Mozart e venerò Bach, di cui aveva sempre gli spartiti del 'Clavicembalo ben Temperato' sul suo pianoforte.

Incantò col suo pianismo particolare i pochi privilegiati che lo ascoltarono, in particolare i suoi molti allievi, per cui suonava interamente sia le sue composizioni che quelle di altri compositori, che insegnava con estrema dedicazione e serietà.

Il segreto di come si doveva suonare con libertà e fluidità quello che lui chiamò 'rubato', una forma di esecuzione che proveniva dalla musica barocca, dove l'elasticità e la struttura devono convivere, lo descrisse Liszt con un esempio poetico, mentre insegnava all’allievo Neilisov dicendogli: "Guardate questi alberi, il vento scherza con le foglie, desta la vita in esse, ma l'albero resta lo stesso: questo è il 'rubato' chopiniano".

È con grande commozione che dedico allora questo ciclo a Frederyk Chopin e a chi ascolta cercando l'elevazione dei propri sentimenti, tanto importante in questo mondo contemporaneo che necessita urgentemente la nascita di un nuovo umanesimo, di cui la Musica sarà l'araldo universale.

Daniel Levy

 

 

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