L'Ascona Music
Festival, dopo il Ciclo Chopin della
primavera scorsa, prosegue con la sua
vocazione educativa con un rispetto e
necessità crescenti per la diffusione della
musica classica, e propone la quarta
Rassegna di Film-Concerti dedicata
quest'anno alla straordinaria figura di
Claudio Abbado un vero
esempio di umanesimo legato alla musica e
all'eccelenza artistica.
In collaborazione con EuroArts
e il Cinema Otello avremo
in programma
sei stupendi filmati in omaggio al grande
direttore Abbado.
Alcuni testimoni delle sue stesse parole
permettono di avvicinarci all'uomo musicista,
alle sue idee sull'interpretazione musicale
e al senso intimo necessario per penetrare
nei misteri delle ispirazioni dei grandi
compositori.
"Sà, io non amo parlare, preferisco dirigere."
"Ero timidissimo e sempre assorto nei sogni...
come ora. I miei primi ricordi sono vaghi e
nebulosi, e quando penso a quei giorni (infanzia)
mi riesce difficile distinguere il reale
dall'immaginario. Mia madre era dotata di
una fantasia incredibilmente ricca e fervida
e non faceva che raccontarmi storie; belle
storie a volte prese dai suoi libri, a volte
inventate lì per lì, così come le venivano.
Ricordo che in camera mia c'era una
tappezzeria tutta a disegni di animali e che
rimanevo a lungo a contemplarla prima di
addormentarmi... immaginando che i
personaggi di quelle favole e gli animaletti
sulle pareti fossero amici miei, con i quali
poter giocare. A tutt'oggi, non so con
certezza se alcuni dei miei primi ricordi
siano fatti davvero accaduti, se mi li sia
inventati, o se facessero parte di una delle
storie di mia madre."
"Perché è d'obbligo tenere presente che
siamo qui soltanto per servire il
compositore, e che perciò è doveroso
avvicinarsi alla sua opera con umiltà e
rispetto."
"Sono sicuro che nella mia mente ci
sia musica di continuo."
"Non potrò mai descrivere a parole cos'è la
musica per me. Ma tutto quello che faccio,
tutto quello che dico, riguarda proprio
questo: l'infinito."
"Mi è difficile metter in parole i miei
sentimenti a proposito della morte. Le
parole sono legate alla terra, come noi.
Sono fisse e hanno dei limiti. Quella che io
concepisco come la morte - una continuità
senza fine, senza limiti - potrei
descriverla molto meglio in musica, perché
nella musica non ci sono limiti.
Assolutamente nessuno."
Le proiezioni saranno ad ingresso libero,
coerentemente con lo scopo divulgativo -
educativo.
Auguriamo allora una buona visione e un buon
ascolto a tutti!
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